Le
Argonautiche (o Argonauti; ᾿Αργοναυτικά) di Apollonio Rodio (295 – 215 a. C.
circa) celebrano l’impresa di Giàsone, vicenda già presente negli intarsi
narrativi dell’Odissea omerica, modello per l’appunto – insieme alla
Pitica IV di Pindaro – del cantore di Rodi. Poema dell’avventura, dell’audacia,
del senso di coesione indispensabile a ottenere il premio. Sfidati dagli eventi,
i protagonisti – gli Argonauti – rovesciano la sorte e da equipaggio che si
trascina ai margini del mondo, in preda ai mostri, alle tempeste, al nemico, emarginati
dai molti che non nutrono alcuna fede nell’impresa, sanno riscattarsi, divenire
decisivi, con coraggio e tenacia.
Una
rubrica ideata da Alessia Rovina, giovane classicista ed appassionata teatrante,
come ama presentarsi, in cui si offrono riflessioni sull’antico e l’attualità.
Uno spazio aperto in cui la parola dei classici diviene ponte e faro per superare
il guado, perché, come dice Alessia, «in un momento in cui si direbbe di essere
ai massimi storici in quanto disponibilità e benessere, siamo di fronte ad una
crisi socio-culturale collettiva, che incita al ribasso».
C’è
chi in queste settimane di sospensione e incertezza si limita ad aspettare di
riprendere tutto come prima, e chi invece sta già interpretando il tempo
presente, immobile solo in apparenza, come la radice da coltivare per
immaginare e sondare le possibilità di un altro tempo.
(Claudia
Ciardi, aprile 2020)
Argonauti
E
un’anima
se
si vuole conoscere
in
un’anima
rimiri:
lo
straniero, il nemico, lo vedemmo allo specchio.
Erano
bravi ragazzi i compagni, non gridavano
né
di stanchezza né di sete né di gelo,
erano
come gli alberi e le onde
che
ricevono vento e pioggia
ricevono
notte e sole
senza
mutare in mezzo a mutamenti.
Erano
bravi ragazzi, interi giorni
sudavano
sul remo, gli occhi bassi,
respirando
in cadenza
e
il sangue imporporava una docile pelle.
Cantarono
una volta, gli occhi bassi,
quando
doppiammo l’isola scabra dei fichi d’India
a
ponente, di là da quel Capo dei cani uggiolanti.
Se
si vuole conoscere – dicevano –
miri
in un’anima – dicevano –
e
battevano i remi l’oro del mare nel crepuscolo.
Passammo
capi molti molte isole il mare
che
mette ad altro mare, gabbiani, foche.
Ululati
di donne sventurate
piangevano
i figli perduti,
altre
come frenetiche cercavano Alessandro
Magno,
glorie colate a picco in fondo all’Asia.
Attraccammo
a
rive colme d’aromi notturni
e
gorgheggi d’uccelli, e un’acqua che lasciava nelle mani
la
memoria di gran felicità.
Non
finivano, i viaggi.
Si
fecero le anime loro una cosa sola con remi e scalmi
con
la grave figura della prora,
col
solco del timone, con l’acqua che frangeva
gli
specchiati sembianti.
I
compagni finirono, a turno,
con
gli occhi bassi. I loro remi additano
il
posto dove dormono, sul lido.
Non
li ricorda più nessuno. È giusto.
Giorgos
Seferis
Da
Leggenda, 1935; traduzione italiana di Filippo Maria Pontani
L'Argonauta 1 - «E un’anima in un’anima rimiri» - Che rumore fa la felicità?
L'Argonauta 4 - Il cammino e il dubbio - L'uomo nel suo deserto
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 5 - Il canto della pietas
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 6 - In osservanza degli augures - I miei auguri, i miei auspici
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 7 - Declinazioni di solitudine (Eschilo)
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 8 - Declinazioni di solitudine (Sofocle)
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 9 - Declinazioni di solitudine (Euripide)
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 10 - In cammino con la storia - Tucidide, compagno eloquente
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 11 - Philoxenia - Quando tutti i viaggi sono racchiusi in uno
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 12 - «Da fiel mir Leben zu» - Il Tetrabiblos di Tolomeo
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 13 - Epigrafia - Sapienza e sentimenti incisi
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 10 - In cammino con la storia - Tucidide, compagno eloquente
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 11 - Philoxenia - Quando tutti i viaggi sono racchiusi in uno
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 12 - «Da fiel mir Leben zu» - Il Tetrabiblos di Tolomeo
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 13 - Epigrafia - Sapienza e sentimenti incisi
(Di Alessia Rovina)
L'Argonauta 14 - Il multiforme volto della lirica arcaica
(Di Alessia Rovina)
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