Attraverso questo contributo intendiamo ricordare alcune delle iniziative tenute lo scorso anno per festeggiare il 150° anniversario della nascita di Gustav Klimt.
Nato il 14 luglio 1892, secondo di sette figli, a Baumgarten, sobborgo agricolo di Vienna. Il padre Ernst, d'origine boema, era un orafo. La madre Anna Finster, viennese di modeste origini, sognava di “calcare il palcoscenico” come cantante lirica. Aveva due fratelli artisti: Ernst pittore e Georg orafo, al quale si devono molte cornici di metallo di suoi dipinti. Klimt è stato l’spiratore e il fondatore della Secessione viennese, istanza di quel modernismo europeo che ebbe tra i suoi protagonisti di spicco personaggi come Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser, e soprattutto l’amico di tante avventure intellettuali e progettuali, Josef Hoffmann.
Frauenkopf 1917/1918
Secessione viennese
«Nel luglio di centocinquant’anni fa nasceva Gustav Klimt, il principale rappresentante del gusto dell’aristocrazia e dell’alta borghesia viennesi nel periodo a cavallo tra Otto e Novecento. Nell’occasione il Belvedere di Vienna ha dedicato una mostra proprio a Klimt e a Hoffmann, protagonisti della Secessione viennese, artefici di una rivoluzione estetica fondata su una raffinata semplificazione delle forme nelle arti figurative, nella decorazione, in architettura e nelle arti applicate.
In quegli anni – tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del nuovo secolo – sembra che tutto stia per accadere, e che tutto debba accadere proprio a Vienna. Freud fonda la psicoanalisi; Schönberg introduce nella musica, con la dodecafonia, la più importante innovazione strutturale dopo secoli di tradizione tonale ininterrotta; Schnitzler e Hofmannsthal spingono la letteratura nei territori insondati di una spiritualità onirica, densa di simboli; Klimt rappresenta il ponte fra una tradizione accademica di assoluta perfezione formale e i primi sintomi di una crisi interiore che sarà più evidente nel lavoro dei suoi prosecutori Schiele e Kokoschka. Sono gli anni in cui Vienna e l’Impero asburgico raggiungono il culmine dello splendore.
Ma sono anche gli anni in cui tutto questo si avvicina alla fine: la prima guerra mondiale dissolverà quel mondo, lasciando in Europa una scia di tensioni sociali che sfoceranno in regimi totalitari, e sul piano estetico faranno spazio a una costellazione di avanguardie e tendenze estetiche contrastanti.
Di quella breve ma felice centralità austriaca restano tracce vistose nell’enorme produzione artistica, nell’elegante opulenza dei decori e delle strutture architettoniche; e ancora oggi – a ben guardare – chi visita Vienna non può non notare una leggera alterazione temporale, la persistenza evidente di un clima culturale, una specie di “euforia malinconica” diffusa, venata di umori un po’ rétro, che stenta a scomparire del tutto.
La nascita del modernismo
La recente mostra viennese su Klimt e Hoffmann, pionieri del modernismo ha aiutato a capire che cosa cambia nell’arte europea negli anni attorno al 1900, in che modo prende forma una tensione verso il nuovo, una tendenza, appunto, “modernista”. Per spiegarlo evidenzia le differenze tra un prima e un dopo: delimita i confini dello Jugendstil (l’Art Nouveau in versione austriaca) marcando le differenze rispetto a quello che viene definito appunto “modernismo”; chiarisce il concetto di Gesamtkunstwerk (opera d’arte totale, obiettivo dichiarato degli artisti della Secessione); definisce il contesto e i caratteri del processo di democratizzazione delle arti avviato dal movimento che prende il nome di Secessione viennese, guidato da Klimt, esteso alle scuole artistiche cittadine e culminato nella Wiener Werkstätte, sorta di scuola-fabbrica di manufatti destinati all’arredamento.
Tutto ha inizio, a sua volta, con una mostra: l’esposizione su Beethoven organizzata a Vienna nel 1902 dai membri della Secessione attorno alla statua del musicista eseguita dallo scultore tedesco Max Klinger; per la circostanza Klimt orna la sala in cui è esposta la scultura con il celeberrimo Fregio di Beethoven.
Il nucleo secessionista viennese viene fondato nel 1897 da Klimt con lo scopo di restituire all’arte la sua libertà dai vincoli accademici, in funzione di una nuova alleanza fra le arti senza distinzioni gerarchiche, tesa alla creazione di opere “totali” che uniscano in sé tecniche, materiali e competenze diverse. Tra i più attivi nel gruppo è l’architetto e designer Josef Hoffmann, amico strettissimo di Klimt e suo sodale in tutte le imprese più impegnative. La mostra beethoveniana del 1902 si rivela l’occasione per dare un senso compiuto alle istanze secessioniste e per una rapida svolta in una nuova direzione: è in atto un radicale cambio di stile. In generale, e soprattutto grazie al lavoro di Hoffmann, a Vienna si assiste a una riduzione e semplificazione degli elementi costruttivi e decorativi in senso lineare e bidimensionale. Hoffmann opera una sostituzione del modulo tondeggiante e floreale (tipico dell’Art Nouveau) con un modulo geometrico, tendenzialmente quadrato.
Perfezione formale
Il quadrato è semplicità e rigore, è il segno dei tempi, è la città che cresce e con i suoi volumi pretende nuova attenzione; è la nuova fermata della metropolitana a pochi passi dall’edificio della Secessione (alla rete viennese aveva collaborato anche Hoffmann, insieme al suo maestro Otto Wagner), è l’addensarsi della metropoli operaia, è il mondo come lo conosciamo adesso.
Il quadrato entra con forza nei dipinti di Klimt, è il formato della rivista del gruppo, «Ver Sacrum» (e di buona parte delle sue illustrazioni), si diffonde nella grafica, nell’oggettistica, nelle suppellettili, nei tessuti, nell’arredamento. Il modernismo architettonico caratterizzerà soprattutto gli anni Venti e Trenta, in Europa come negli Stati Uniti, ma è in questi precursori viennesi che trova le sue radici.
I risultati più concreti del lavoro della coppia Hoffmann-Klimt in collaborazione con la Wiener Werkstätte e l’artista belga Fernand Khnopff sono nel palazzo Stoclet di Bruxelles, costruito tra il 1905 e il 1912 e decorato fra l’altro con una versione “decorativa”, il Fregio Stoclet, del fregio eseguito per la mostra beethoveniana. Alphonse Stoclet e la moglie Suzanne Stevens sono una delle coppie più in vista della buona società mitteleuropea. Stoclet è un ingegnere quarantenne, discendente di una dinastia di banchieri. A Vienna si innamora delle architetture di Hoffmann e a lui chiede di portare a Bruxelles i suoi cubi magici per dare vita a un edificio mai visto prima nella quieta capitale belga: nessun vincolo e soprattutto nessun limite al budget di spesa. Il palazzo è una purissima costruzione candida e asimmetrica, tutta superfici limpide, quadrate, con gli spigoli rivestiti di lamina bronzea. Non somiglia a niente che già esista.
L’interno esemplifica al meglio la creatività delle aziende viennesi che concorrono all’impresa; la sala da pranzo è tra gli ambienti più noti: una semplice sala rettangolare con decorazioni di Klimt alle pareti, capolavoro di eleganza, linearità e sobrietà nell’uso del colore.
Il pittore e l’architetto, un connubio duraturo fra due individui diversissimi. Gustav Klimt, nato in una quartiere periferico di Vienna nel 1862, è figlio di un orafo boemo e secondo di sette figli; a quattordici anni entra alla Kunstgewerbeschule (Scuola di arte e mestieri) e diciassette è già al lavoro per sostenere la famiglia facendo fruttare quel che ha imparato in materia di mosaico, lavorazione dei metalli, ceramica.
Josef Hoffmann, nato invece in Moravia nel 1870, è figlio unico di buona famiglia; al contrario di Klimt non ha problemi economici, veste con eleganza e parla pochissimo. Dei suoi due matrimoni alcuni amici arrivano a sapere qualcosa solo dopo anni di frequentazione. Dei quattordici figli illegittimi di Klimt tutti sanno tutto, da subito. Eppure il loro rimane il sodalizio più stretto in quel tentativo grandioso di equilibrio estetico che è stata l’avventura della secessione viennese».
(di Claudio Pescio, giornalista, condirettore di Art Dossier - estratti dalla rivista «Etruria Oggi», luglio 2012)
Bewegtes Wasser (Moving Water)
1898
*****
1896
Conosce Joseph Hoffmann al Siebener Club. Insieme a Matsch prepara i pannelli per l'Aula Magna dell'Università: a Klimt spetta la realizzazione de La Filosofia, La Medicina, La Giurisprudenza compresi i dieci relativi pennacchi. Utilizza per la prima volta il formato quadrato nel disegno Junius.
1897
Ludwig Hevesi annuncia la fondazione della Secessione presieduta da Rudolf von Alt e di cui fanno parte Klimt, Engelhart, Moll. L'artista comincia a trascorrere l'estate ad Attersee e Wolfgangsee con la famiglia Flöge.
1898
Esce il primo numero di «Ver Sacrum», la rivista della Secessione: Klimt è nel Comitato di direzione. Klimt progetta per la I mostra della Secessione il manifesto Teseo e il Minotauro, considerato immorale. Dipinge il Ritratto di Sonja Knips e Acqua mossa. La Commissione del Ministero critica i bozzetti per La Giurisprudenza e la Filosofia. Grazie a Whistler diviene membro della società londinese International Society of Painters, Sculptors and Engravers. L’industriale Nikolaus Dumba gli affida la decorazione della sala da musica del proprio palazzo.
1899
Prosegue il lavoro dei pannelli per l'Università de La Filosofia e La Medicina nello studio di Josefstädterstrasse. Termina i lavori nel Palazzo Dumba ed espone Schubert al piano alla IV mostra della Secessione, ottenendo notevole successo. Esegue il Ritratto di Serena Lederer, la Nuda Veritas, il Ritratto di Trude Steiner e Pesci d'argento. Uso del "pointillisme" nei paesaggi.
1900
Alla VII mostra della Secessione Klimt espone i primi paesaggi e La Filosofia (ancora incompleta), oggetto di feroci critiche a Vienna, che viene premiata come "miglior opera straniera" a Parigi, all’Esposizione universale. Dipinge anche Casa colonica con betulle.
1901
La X mostra della Secessione registra un enorme successo di pubblico e forti dissensi per La Medicina; l'avvocatura di Stato richiede il ritiro del numero di «Ver Sacrum» con i bozzetti dell'opera e la distruzione di tutti gli esemplari; la corte respinge l'istanza. Inoltre, La Medicina viene esposta e accolta freddamente anche all'VIII mostra internazionale di Monaco. Nel corso dell'anno realizza Giuditta I e Isola sull'Attersee.
1902
Alla XIII mostra Klimt espone Pesci d'oro; per la XIV mostra, dedicata a Beethoven e allestita da Hoffmann, Klimt realizza su tre pareti il Fregio di Beethoven, che suscita ancora vivaci polemiche. Dipinge il Ritratto di Emilie Flöge e disegna alcuni modelli di abiti per la sua casa di moda. Conosce Rodin a Vienna.
1903
Compie un viaggio a Ravenna; nei suoi dipinti compaiono i primi motivi d'oro. Viene fondata la Wiener Werkstätte e Klimt vi aderisce con Hoffmann e Moser. «Ver Sacrum» termina le pubblicazioni alla fine dell'anno. Dipinge La Speranza I e continua i lavori per l'Università dedicandosi al terzo pannello per l'Aula Magna, La Giurisprudenza.
1904
Klimt presenta i suoi dipinti a Dresda (Pesci d'oro, Il cavaliere d'oro) e a Monaco (Turbine di morti). Riceve l'incarico per la realizzazione dei cartoni per i mosaici della sala da pranzo di Palazzo Stoclet, progettato da Hoffmann. Dipinge Bisce d'acqua I e Bisce d’acqua II.
1905
Rinuncia all'incarico per l'Università e chiede la restituzione dei bozzetti. In maggio, a Berlino, espone La speranza I e le Tre età della donna. All'interno della Secessione si crea una scissione capeggiata da Klimt. Si dedica ai primi grandi ritratti femminili, come il Ritratto di Margareth Stonborough-Wittgenstein.
1906
Dalla scissione della Secessione nasce la Kunstschau o "Gruppo Klimt", di cui fanno parte, fra gli altri, Hoffmann, Moll, Roller, Wagner. Si reca a Bruxelles per i lavori a Palazzo Stoclet e in seguito a Londra. Dipinge il Ritratto di Fritza Riedler, il primo grande ritratto quadrato del "periodo d'oro".
1907
Klimt apporta le ultime modifiche ai pannelli per l'Aula Magna dell'Università presentati alla galleria Miethke a Vienna. Dipinge il Ritratto di Adele Bloch-Bauer I, Campo di papaveri e prende parte alla Mostra internazionale d'arte di Mannheim. Conosce Schiele.
1908
Espone a Praga La Giurisprudenza e altri quadri. Viene inaugurata, nel padiglione progettato da Hoffmann, la Kunstschau Wien, prima manifestazione pubblica del "Gruppo Klimt"; Gustav espone sedici opere. Dipinge la Danae, Il bacio, La Speranza II, lo Schloss Kammer sull'Attersee I, inizia Vita e morte.
1909
La Kunstschau Wien è dedicata all'arte straniera: sono presenti opere di Van Gogh, Munch, Toorop, Gauguin e Matisse; Klimt espone Giuditta II. Dipinge Signora con cappello e boa di piume. Alla Wiener Werkstätte iniziano i lavori per i mosaici di Palazzo Stoclet.
Klimt va a Parigi e a Madrid; espone alla X mostra internazionale di Monaco e alla XVIII esposizione della Secessione di Berlino.
1910
Klimt espone con notevole successo le sue opere dello "stile d'oro" alla IX Biennale di Venezia, tra le quali Madre con figli, Giuditta II e Cappello nero. Partecipa all'Esposizione della lega degli artisti tedeschi a Praga e alla mostra Zeichnende Künste della Secessione di Berlino. A Vienna la Galerie Miethke gli dedica una mostra esponendo soprattutto i disegni. Termina Il parco.
1911
Vince il primo premio all'Esposizione internazionale d'arte di Roma, ex-aequo con Zuloaga e Szinyei Merse, per Le tre età della donna; in questa occasione si reca a Roma e a Firenze; in seguito, a Bruxelles, Londra e Madrid. Viene montato il Fregio Stoclet.
1912
Dipinge il secondo Ritratto di Adele Bloch-Bauer, il Ritratto di Mäda Primavesi e il Viale nel parco dello Schloss Kammer. Partecipa alla Grande mostra di Dresda.
1913
A Budapest Klimt espone dieci dipinti e altrettanti disegni alla mostra della Lega degli artisti austriaci. Durante una vacanza estiva dipinge Chiesa a Cassone sul Lago di Garda e Malcesine sul lago di Garda. Completa La vergine, che sarà presentata alla XI mostra internazionale di Monaco e partecipa alla III mostra della Kunsthalle di Mannheim.
1914
Espone alcune opere alla mostra della Lega degli artisti tedeschi a Praga; quindi si reca a Bruxelles. Dipinge Villa sull'Attersee e inizia il Ritratto della baronessa Elisabeth Bachofen-Echt. In Germania, per effetto delle teorie espressionistiche, cominciano le critiche ai suoi dipinti.
Das Klimt-Jahr in Wien 2012
2012 wäre das Maler-Genie Gustav Klimt 150 Jahre alt geworden. Die Kunstwelt in Wien ehrt Klimt mit neun hochkarätigen Ausstellungen.
Unteres Belvedere:
Gustav Klimt / Josef Hoffmann. Pioniere der Moderne
Klimts Der Kuss als Speerspitze in einem großartigen Gesamtwerk
Gustav Klimt revolutionierte die Malerei. Seine mit Goldornamenten verzierten Bilder zählen heute zu den teuersten der Welt. Seine außergewöhnlichen Frauenporträts dokumentieren den Aufstieg des Bürgertums im späten 19. und frühen 20. Jahrhundert. Künstlerisch spiegelt Klimts Werk den Weg von der Ringstraßenzeit bis in die Anfänge der Abstraktion. Während seine Werke in der Heimat teilweise kritisch aufgenommen wurden, gewann Gustav Klimt im Ausland zahlreiche Preise.
Klimt verbrachte die meiste Zeit seines Lebens in Wien. Sein bekanntestes Gemälde, Der Kuss, ist heute im Wiener Belvedere zu sehen. Der Kuss hat nicht nur die Kunstwelt verändert: Der Kuss von Gustav Klimt mit den nahezu sakral anmutenden, umschlungenen Liebenden ist eines der Symbole der Moderne geworden. Es bleibt dem Betrachter überlassen, darüber zu urteilen, ob die überbordende Ausdruckskraft des Jugendstil-Werks inzwischen vom Kommerz vereinnamt wurde. In jedem Fall jedoch wird die Zeitlosigkeit von Klimts Kunst durch seine bis heute andauernde, ungebrochene Popularität bestätigt.
Klimt Ausstellungen in Wien 2012
Links:
Hermann Bahr, Polemiche su Klimt, traduzione di Francesca Boarini, postfazione di Fernando Orlandi, Silvy 2012
Russische Saisons in Berlin - Friedrichstraße 176-179, Berlin
14. Mai - bis 7. Juni 2013
Russisches Haus der Wissenschaft und Kultur - Berlin ©