12 luglio 2021

Sette quadri da "La Prigioniera" – Per Proust 150




Bianco su bianco - Champlas du Col
Foto di Claudia Ciardi ©



Per il compleanno di Marcel Proust – quest’anno davvero speciale, ricorrono infatti i centocinquant’anni dalla nascita – esce l’antologia proustiana “Sette quadri da La Prigioniera” edita da «La Recherche». Hanno partecipato ottantasei autori.
Il mio racconto Una meditazione a Spinalonga si ispira in parte alle suggestioni di Spoon River ed esplora il senso di solitudine che colpisce il malato. Auspicando un riscatto di questa come di ogni condizione che reprime l’umana libertà, in nome della poesia.

Prendetene e leggetene tutti.
Di seguito il link a cui scaricare liberamente il libro
http://www.larecherche.it/librolibero_ebook.asp?Id=253


Colgo anche l’occasione per invitare i lettori a riprendere in mano l’antologia uscita nel 2020, Quarantena a Combray, dedicata all’esperienza disorientante e allucinata delle nostre settimane sospese a inizio pandemia. Arricchita con testimonianze fotografiche dalle città deserte. Segnalo in particolare il racconto I giorni del rificolone di Nicoletta Manetti, ricordo di un’infanzia nella campagna fiorentina, suggestivo e commosso resoconto del tempo perduto.

Il libro ha anche una versione a stampa distribuita su Amazon.




Infine offro qui un’altra mia prosa del 2018, Iridescenze, che non fu accolta nello spazio culturale dedicato ai racconti brevi al quale lo avevo allora proposto. Rileggendolo mi pare abbia conservato intatta la carica emotiva – e linguistica – dei giorni di quella scrittura, tanto che a differenza di altri pezzi me lo sento ancora addosso.


 

Iridescenze

 
Solitario albero in un campo e il fosso al bordo del binario ancora invaso dalle ombre. Primo mattino del mio primo viaggio da queste parti. E tutto così impalpabile da rasentare l’irreale. Provincia e centro corrono paralleli sotto un cielo straniante che da anni li ha messi alle corde, ugualmente svuotati, in bilico tra crisi e assoluzione. Ognuno dentro il suo girone, umanità accolta poi perduta, la tensione dei vinti che avvelena il quotidiano, giornate ordinarie nelle curve dei pendolari. Fila via questo treno fra campagne e fossili industriali, è una scheggia di tempo che attraversa passati e presenti, in ciascuna sosta frugando dentro le spire delle altrui attese.
Ora sul vetro opaco della carrozza il sole scopre una zampa, molle, in equilibrio precario, leggermente sollevata dal vento, che in tal modo esaspera la sua improbabile presenza lì. Per il resto del viaggio si è costretti a fare i conti con un’idea di lacerazione che sconcerta, e il rimando a quell’insetto spezzato ha risvolti ossessivi. La fronda che sbatte nella lamiera del vagone viene a scuoterci, il turbinare di rami e foglie con quel rumore tagliente come una frustata tocca in noi qualcosa di accuratamente nascosto, e come non pensare al misero essere sorpreso là in mezzo dalla furia degli elementi. Un incidente effimero, eppure sulla pendula zampa staccata potrebbe quasi darsi appuntamento l’intero universo sofferente, è uno strappo destinato a colmare la visuale. E lungo la curva della sua fibra organica la luce gioca a suscitare un’iridescenza, un ultimo lampo vitale che sembrerebbe opporsi al gelo della dissoluzione. In effetti la zampa posseduta da quell’istantaneo brulichio avrebbe potuto anche riprendere il suo cammino o vaticinare qualcosa.
La sera il rientro è meno teso, però disordinato, i corpi si governano male perché c’è stanchezza. Dalla stazione le luci dei piccoli cimiteri in collina sono un faro gentile, perfino rassicurante, e si starebbe ore a guardarli, dimenticando tutto. Il cielo all’imbrunire vuol toccare terra. Allora tra le fatue luci e le nuvole basse ecco di nuovo la lieve linea di un’iridescenza, un arco sottile simile a una gamba, filiforme, impercettibile come un sogno dietro una vetrata. Un guizzo fra le tombe e le case, il muro caldo lungo la stazione, i fossi di campagna invasi dalla luce ma per poco, un insetto morente, o già dissolto, da qualche parte in un canneto. Presto sarebbe venuta la notte con le sue sagge coltri.

 
(Di Claudia Ciardi – giugno 2018) 

 

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eBook n. 247 ::
“Sette quadri da La Prigioniera, di Aa. Vv.

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Di Aa. Vv.

pubblicazione del 10/07/2021 ore 12:00:00




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