Una
serie di scatti sui cambi di luce nei pomeriggi invernali. Si tratta
di prese ispirate dal rapido accendersi e spengersi del sole, poco
prima del tramonto, all’inizio di dicembre. Il gioco dei riflessi sulle pareti
del mio studio, gli ultimi bagliori filtrati dagli alberi del cortile dentro la stanza, offrono
migliaia di spunti e composizioni. Osservare come la luce indugi sugli oggetti
e li trasformi, con le sue mutevoli cadenze, è ampliare il nostro modo di
percepire l’una e gli altri. Le gradazioni delle sere d’inverno consegnano
a chi guarda una tavolozza di colori fra le più dense per completezza e stimoli
creativi. Ogni cosa nel rapido passaggio dall’intensità luminosa all’ombra si
abbandona a una piccola morte, e il contrastarsi delle due zone cromatiche innesca
suggestioni impensate.
Nella
cosiddetta “serie bianca” seguo l’insinuarsi del sole sulla tenda che copre
l’unica grande finestra dello studio affacciato sui campi. Una stoffa comune,
forse lino grezzo, che rivela l’opera di tessitura e si lascia accarezzare
dalla luce come fosse una tela da dipingere. Si tratta anche di un tributo ai
“bianchi” di Aldo Frosini, insuperata folgorazione quando anni fa li vidi per
la prima volta, agli innumerevoli toni di questo misterioso pigmento, a quel
che può divenire tra le mani di un pittore.
(Di Claudia Ciardi)
Luci invernali nel mio atelier
Luci invernali - la mia mano
La mia mano - dettaglio
Il tramonto nel cortile davanti allo studio
Luci dal cortile - dettaglio
Bianco I
Bianco II
Bianco III
I bianchi - Aldo Frosini (maggio-ottobre 2012) - una delle ultime opere realizzate dal pittore
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