Michal Rusinek, stravagante e
sfaccettata personalità, è stato per più di quindici anni il segretario di
Wislawa Szymborska. Ventiquattrenne neolaureato si presentò in casa della
poetessa per l’incarico. Il colloquio si svolse in maniera molto bizzarra. Dicendosi
esasperata dal telefono che squillava in continuazione, anche di notte, Rusinek
risolse il problema semplicemente tagliando il filo con un paio di forbici. La
Szymborska, confusa ma anche attratta da quella franca risolutezza, lo volle
subito con sé. Da poco insignita del premio Nobel, aveva bisogno d’aiuto.
Piuttosto schiva di carattere, si trovò d’improvviso sotto i riflettori,
sommersa da una mole inattesa di corrispondenza, manoscritti, solleciti di ogni
genere, inviti a presenziare a cerimonie ed eventi.
Il giovane è stato un prezioso
collaboratore di quell’intenso periodo sempre al centro dell’attenzione, ma
anche un discreto custode di memorie. Dai suoi ricordi emerge il bisogno di
solitudine come tratto ricorrente nell’esistenza della letterata, il modo in
cui nascevano le sue poesie («Sosteneva che l’utensile più importante nella
casa di un poeta fosse il cestino della cartastraccia») e quello in cui creava
i suoi collage. Di notevole richiamo anche i complessi rapporti con l’altro
grande Nobel polacco, Czesław Miłosz, profondo studioso della cultura
mitteleuropea e della tradizione poetica del suo paese, oltre al racconto dei
rituali della scrittura e di quelli, altrettanto minuziosi e sui generis, che
precedevano qualunque spostamento.
(Di Claudia Ciardi)
Il libro di Michal Rusinek, Nulla di
ordinario su Wislawa Szymborska (Adelphi Edizioni) è una memorabile e
privilegiata visita alla spontanea ed affabile dimora della poesia, luogo
devoto dell’ispirazione e placida permanenza dello stupore e dell’immensità,
nell’inattesa meraviglia di ogni
appuntamento persuasivo con la vita. La vita di Wislawa Szymborska si
intrattiene in un gradevole colloquio seguendo lo sguardo unico sui suoi versi,
ospiti graditi che infondono viva fiducia e compiuta ammirazione. Michal
Rusinek, il suo giovane segretario, insegue testimonianze e fedeltà per più di
quindici anni accanto ad una fascinazione privata e muove ogni particolare
curioso ed inedito, confermando la singolarità degna di memoria che nutre la
biografia della poetessa. Le parole, parole di poesia, ripercorrono attraverso
l’intensa partecipazione affettiva il contenuto di un incondizionato amore per
il talento, per la capacità intellettuale non comune e rincorrono la vivace
tradizione di irresistibili esperienze letterarie, sensibilizzano il desiderio
di fermare nel non luogo della scrittura lo “smisurato teatro” dell’esistenza.
La luminosa gioia della storia narrata aggira e cattura la sorgente avventurosa
dell’animo umano, riconosce lo sguardo felice e carezzevole che si sofferma
sugli aneddoti spiritosi e stravaganti legati alla poetessa, sulle sue
provvisorie abitudini di traslocare, sulle sue amabili qualità nel cucinare,
sulla squisita disponibilità alle cene e alle lotterie, sulla passione per i
collage artistici. Le gradite atmosfere del quotidiano cedono alla fantasia
delle immagini, alla voluta segretezza della complicità, nelle conversazioni e
nei comuni interessi, nei suggerimenti letterari e nelle dichiarate risate che
hanno caratterizzato il legame distintivo tra Michal Rusinek e Wislawa
Szymborska. Leggere Wislawa Szymborska è una scelta e un’opportunità elegante a
mantenere il dubbio “stupefacente” per la grande compiacenza del mondo, per
proteggere la propria affinità, assecondare la propria esclusività, adottare in
ogni intonazione un modo di essere e di comportarsi. La dilatata imponenza del
suo linguaggio, convince il rispettoso gioco delle parole con acuta ed ironica
filosofia e respira nella struggente inevitabilità la profondità dell’intero ventre
della poesia. L’immutato elogio della poetessa da parte di Michal Rusinek
descrive un’eccentrica nostalgia dei luoghi e delle persone che accoglie
l’ombra di un passato non perduto ma che esibisce la veloce, inafferrabile
ostinazione della volontà a ritirarsi nell’inconfondibile senso dell’umorismo.
La poetessa assorbe l’aspetto meditativo con la leggerezza raffinata, è
delicatamente distante da tutto e dove “ogni parola ha un peso non c'è più
nulla di ordinario e normale”. L’amicizia che ha convinto il segretario a
seguirla fino alla fine ha lo stesso bisogno di solitudine che imponeva la
poetessa nel momento in cui nascevano le sue poesie, per rendere universale il
rituale attrattivo di ogni riservata confidenza.
(Di Rita Bompadre - Centro di Lettura“Arturo Piatti”)
Il giorno dopo - senza di noi
La mattinata si preannuncia fredda e nebbiosa.
In arrivo da ovest
In arrivo da ovest
nuvole cariche di pioggia.
Prevista scarsa visibilità
Fondo stradale scivoloso.
Gradualmente, durante la giornata,
per effetto di un carico d’alta
pressione da nord
sono possibili schiarite locali.
Tuttavia con vento forte e d’intensità
variabile
potranno verificarsi temporali.
Nel corso della notte
rasserenamento su quasi tutto il paese,
rasserenamento su quasi tutto il paese,
solo a sud-est
non sono escluse precipitazioni.
Temperatura in notevole diminuzione,
pressione atmosferica in aumento.
La giornata seguente
si preannuncia soleggiata
si preannuncia soleggiata
anche se a quelli che sono ancora vivi
continuerà ad essere utile l’ombrello.
Wislawa Szymborska
(Testo selezionato da Rita Bompadre)
Edizione consultata:
Michal Rusinek, Nulla di ordinario su
Wislawa Szymborska, a cura di Andrea Ceccherelli, Adelphi Edizioni, 2019
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