Esempi
Anima,
sii come il pino:
che
tutto l’inverno distende
nella
bianca aria vuota
le
sue braccia fiorenti
e
non cede, non cede,
nemmeno
se il vento,
recandogli
da tutti i boschi
il
suono di tutte le foglie cadute,
gli
sussurra parole d’abbandono;
nemmeno
se la neve,
gravandolo
con tutto il peso
del
suo freddo candore,
immolla
le fronde e le trae
violentemente
verso
il nero suolo.
Anima,
sii come il pino:
e
poi arriverà la primavera
e
tu la sentirai venire da lontano,
col
gemito di tutti i rami nudi
che
soffriranno, per rinverdire.
Ma
nei tuoi rami vivi
la
divina primavera avrà la voce
di
tutti i più canori uccelli
ed
ai tuoi piedi fiorirà di primule
e
di giacinti azzurri
la
zolla a cui t’aggrappi
nei
giorni della pace
come
nei giorni del pianto.
Anima,
sii come la montagna:
che
quando tutta la valle
è
un grande lago di viola
e
i tocchi delle campane vi affiorano
come
bianche ninfee di suono,
lei
sola, in alto, si tende
ad
un muto colloquio col sole.
La
fascia l’ombra
sempre
più da presso
e
pare, intorno alla nivea fronte,
una
capigliatura greve
che
la rovesci,
che
la trattenga
dal
balzare aerea
verso
il suo amore.
Ma
l’amore del sole
appassionatamente
la cinge
d’uno
splendore supremo,
appassionatamente
bacia
con
i suoi raggi le nubi
che
salgono da lei.
Salgono
libere, lente
svincolate
dall’ombra,
sovrane
al
di là d’ogni tenebra,
come
pensieri dell’anima eterna
verso
l’eterna luce.
Antonia
Pozzi
Visioni dall’Appennino, sulle tracce dell’esperienza di viaggio L’Aquila-Paraloup. Schizzi e disegni per la maggior parte finiti di elaborare esattamente un anno dopo.
Disegni di Claudia Ciardi ©
L'Appennino da Sulmona - uno schizzo - 25 maggio 2017
L'Appennino da Sulmona, 25 maggio 2017
L'Appennino da Sulmona, 26 maggio 2017, sera (II) - colori non acquarellati
L'Appennino da Sulmona, 27 maggio 2017, mattina
L'Appennino da Sulmona, 27 maggio 2017, mattina (II)
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